L’essenziale - Mt 17,1-9 |
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+ Dal Vangelo secondo Matteo |
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li condusse in disparte |
Il Vangelo ci racconta di un momento “riservato”, che non è per tutti e si compie in disparte. Proviamo a capire cosa nascondono le parole che raccontano questo evento e ci troviamo davanti la parola “visione” (horama). È una parola rara nel Nuovo Testamento che più di un avvenimento descrive una rivelazione (At 10,19) che dalla visione conduce alla Parola (Cfr Ez 1,1; 28). Pietro stesso nel raccontare questa esperienza (2Pt 1,16-21) si concentra sulla parola ricevuta: «Questi è il Figlio mio, l'amato, nel quale ho posto il mio compiacimento» riassumendo l’esperienza visiva nella testimonianza: “siamo stati testimoni oculari della sua grandezza”. |
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Mosè ed Elia |
Gesù viene confermato nella sua missione, quale centro e vertice del disegno di Dio. È il culmine del Regno, in lui si riassume tutta la storia; Mosè ed Elia ne sono i testimoni. Tutto guarda a lui, è orientato verso di lui, si sintetizza in lui e da lui trova il suo principio. La Legge e i Profeti, la Scrittura trova il suo compimento in Cristo Gesù. L’esperienza di fede del popolo ebraico è la stessa esperienza di Cristo e della Chiesa, noi siamo inseriti in quella radice santa (Rm 11,16); c’è una continuità inscindibile tra popolo ebraico e Chiesa. |
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è bello per noi essere qui! |
La tentazione di Pietro è quella di “fissare” l’esperienza che sta vivendo, privarla della dinamica della provvisorietà. Come Mosè eresse la tenda della Dimora, così è il goffo tentativo di Pietro per fare di quel monte un santuario. È tentazione costante della “religione” sacralizzare un luogo, relegare il divino ad uno spazio dove immaginarlo e adorarlo. Ma i veri adoratori (Gv 4,23) non hanno bisogno di santuari perché ogni luogo appartiene a Dio: i cieli dei cieli non possono contenerlo (1Re8,27). I luoghi consacrati a Dio appartengono invece agli uomini dove il servizio religioso, se non lo si comprende all’interno del mistero della croce, subisce la seduzione del potere. |
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una nube luminosa li coprì con la sua ombra |
Tra la luminosità abbagliante del volto e delle vesti nella trasfigurazione e l’ombra luminosa della nube c’è una specie di contrasto: dalla evidente manifestazione della gloria che colpisce gli occhi, muove gli entusiasmi, alla più intima, avvolgente rivelazione nella fede che coinvolge l’animo. La luce della nube adombra i discepoli ma li illumina dal di dentro, nulla è così evidente e appariscente, solo l’ombra del mistero di Dio, delle sue promesse, della sua Parola. |
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i discepoli caddero con la faccia a terra |
I discepoli crollano, crollano le prospettive di grandezza, quelle dei sentimenti religiosi che costruiscono templi, pretenderebbero l’intervento della potenza divina, vanno in cerca di prodigi, di certezze, stabilità. La fede, invece è ascolto del Figlio nel cammino dentro il provvisorio della vita, tra domande e risposte: tra domande di senso e risposte concrete dell’amore che si fa prossimo. Amore che è scandalo, miracolo, comunione. Non resta che ammettere la nostra piccolezza di fronte a Dio, ai suoi progetti, alla sua Parola. |
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